Un nome, un programma. Vladimir Nikolayevich Nikolayev è conosciuto in Russia come Vladimir il cannibale perché, come potrete avere immaginato, ha scoperto un particolare appetito per la carne umana. Condannato per due omicidi alla pena di morte – poi commutata in carcere a vita – nell’ormai lontano 1997, Vladimir si trova in un penitenziario di massima sicurezza in Russia, e nel corso degli anni ha raccontato a più riprese le sue disgustose avventure a programmi televisivi e testate giornalistiche.
Il suo primo assaggio dell’ingrediente più proibito è avvenuto a caso: Vladimir stava tornando a casa da una festa ed era leggermente ubriaco. Vicino alla porta di casa ha trovato un ragazzo, anch’egli ubriaco, e i due hanno preso a litigare. Le parole hanno portato alla violenza, e la violenza è infine sfociata nella morte: deciso a non farsi scoprire, Vladimir ha portato il cadavere nel suo appartamento e l’ha smembrato nella vasca da bagno – un’attività che evidentemente gli ha fatto venire una gran fame. “Gli ho tagliato un pezzo di carne dalla coscia e l’ho lessato” ha raccontato il cannibale al programma Inside Russia’s Toughest Prison. “L’ho provato, non mi è piaciuto, quindi l’ho tagliato a pezzi e l’ho fritto in padella”.
Gli orrori non finiscono però certo qui: Vladimir ha preso a distribuire la carne ai suoi conoscenti e ai suoi amici, vendendone addirittura cinque chili in un mercato aperto. “Ho fatto mangiare carne umana a un amico, gli ho detto che era canguro” racconta “l’ha portata a casa e la moglie ha macinato tutto e l’hanno mangiata insieme ai figli. Non sapevano cosa fosse”. Disgustoso – anche se certamente Vladimir apprezzerebbe i nuovi hamburger vegani al gusto di essere umano.