Ruffino, storica cantina con sede in quel di Pontassieve, paese incastonato nell’entroterra toscano, è di fatto la prima azienda vitivinicola dello Stivale ad avere ottenuto la certificazione per la parità di genere UNI/PdR 125:2022 – riconoscimento conquistato grazie al rispetto di una serie di parametri che comprendono la presenza pressoché uguale tra dipendenti di sesso maschile e femminile, una pari retribuzione per la stessa posizione e la presenza di donne nel team che tiene il timone dell’azienda.
Per quanto, e questo in particolare per quanto riguarda Ruffino, la certificazione sulla parità di genere possa essere intesa come un tassello del più ampio mosaico della sostenibilità (ambientale, economica ma anche sociale, per l’appunto); la speranza è naturalmente che episodi come questi non si riducano a una facciata più o meno posticcia nel nome di un ideale di equilibrio, ma che possano invece innescare cambiamenti concreti per le donne nel mondo del vino (e non solo).
Ruffino e la parità di genere: le parole del presidente
Non è un caso, d’altro canto, che nelle righe precedenti sia stato disturbato il termine “sostenibilità”. L’ottenimento della certificazione per la parità di genere è infatti uno dei più importanti temi emersi alla presentazione del quinto bilancio di sostenibilità di Ruffino, certificato secondo le linee guida del Global Reporting Initiative. Si tratta, a onore del vero, di un percorso iniziato nell’ormai lontano 2018 con lo sviluppo della piattaforma di comunicazione Ruffino Cares, che nel corso degli ultimi anni ha per di più portato al conseguimento di altre certificazione di matrice ambientale come la SNQPI e Biodiversity Friend per il 100% dei vigneti di proprietà.
Quattro, in questo senso, le linee direttrici del progetto Ruffino Cares – sostenibilità ambientale, educazione al consumo responsabile del vino, impegno verso gli altri, diversità e inclusione -, che plasmano e mostrano la via del futuro per la cantina toscana. Come accennato nelle righe precedenti, la certificazione per la parità di genere è una conseguenza diretta di questa visione.
“Se fino ad oggi essere sostenibili voleva dire essenzialmente operare in modo da poter ridurre e finanche annullare il proprio impatto negativo sociale e sull’ambiente” ha commentato a tal proposito Sandro Sartor, presidente e amministratore delegato Ruffino “adesso invece siamo chiamati ad anticipare gli eventi. Ad avere un impatto positivo e a un approccio a tutto tondo sul significato di sostenibilità”.
Vi ricordiamo, infine, che oltre a Ruffino c’è stato un altro importante marchio italiano ad avere recentemente ottenuto la certificazione per la parità di genere: si tratta del Gruppo Montenegro.