Andiamo in Romagna perché qui continua ad esserci un problema: manca la manodopera per raccogliere l’ortofrutta (fatto fra l’altro già segnalato a maggio). Il che vuol dire che a rischio è anche la presenza di frutta e ortaggi nella vendita al dettaglio, con annesso aumento dei prezzi.
A fornire i dati è Legacoop Romagna, associazione che riunisce circa 380 aziende agricole nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. La carenza di manodopera arriva al 50%, con picchi fino al 70%.
Alcune aziende agricole, non riuscendo a trovare lavoratori stagionali, hanno deciso di rinunciare a raccogliere la frutta. Oppure hanno programmato di convertire i campi, precedentemente destinati alla frutta e alla verdura, ai cereali o altre colture estensive che richiedono un alto tasso di meccanizzazione per la raccolta.
Il fatto è che la carenza di manodopera provocherà una riduzione dei raccolti con mancanza dei prodotti sui mercati, sia per quanto riguarda la GDO che per quanto riguarda i negozi al dettaglio. Questo significa trovare in vendita meno fragole, pesche, ciliegie e diversi tipi di ortaggi. E il timore è che il problema si estenda anche alla vendemmia.
Legacoop è molto chiara per quanto riguarda le cause di tutto ciò:
- rallentamenti burocratici
- politica migratoria deficitaria
- mancata programmazione dei flussi
- mancato funzionamento delle politiche attive relative al lavoro e al mercato dell’impiego
- troppe regole ostative sull’uso della manodopera stagionale
- mancanza di formazione per creare manodopera specializzata
- riduzione dei redditi delle aziende agricole famigliari