Cavallette e siccità – sicuri che non siamo finiti in un remake nemmeno troppo contemporaneo delle Piaghe d’Egitto? Dopo l’allarme scattato in Sardegna, i cui campi nelle zone centrali stanno venendo letteralmente divorati dagli sciami di cavallette, l’emergenza giunge anche nelle campagne della Romagna – o, più precisamente, nelle aree agricole situate in provincia di Forlì-Cesena, invase dagli insetti. Nello specifico le situazioni più preoccupanti si registrano soprattutto nelle vallate dei fiumi Bidente e Savio: qui, i proprietari delle aziende agricole locali denunciano danni ingenti alle colture di grano, foraggio e perfino i più piccoli orti privati.
Stando al parere degli esperti il proliferare degli sciami di cavallette è dovuto soprattutto alle temperature eccessivamente alte e al prolungato periodo di siccità, che di fatto sta stringendo in una morsa crudele la maggior parte delle regioni settentrionali: un connubio di condizioni atmosferiche che hanno di fatto creato il perfetto scenario per la riproduzione degli insetti in questione, che per l’appunto prosperano nei climi caldi e secchi, con le crepe nel terreno che di fatto forniscono il nascondiglio perfetto per la deposizione delle uova. Per scongiurare la proliferazione sarebbe necessaria un’aratura costante dei terreni, ma chiaramente con le colture ancora da raccogliere questo è impossibile: il picco dell’invasione dovrebbe però essere vicino e, secondo le stime, sarà necessario un mese intero prima che il fenomeno si esaurisca naturalmente.