A Roma sta facendo un po’ discutere l’organizzazione di una festa al ristorante senza mascherine e senza distanziamento. Il fatto è che è stato tutto predisposto in maniera ufficiale: avvisi, pubblicità sui social, orario pomeridiano per rispettare il coprifuoco… Peccato che le foto e i video pubblicati sui media mostrino il mancato rispetto delle basilari norme anti Coronavirus.
La festa in questione è stata organizzata in un ristorante nel quartiere Salario, fra via di Nomentana e viale Regina Margherita, più precisamente in via Cagliari. Tutto rigorosamente al chiuso, musica cubana, balli e senza mascherine. Il tutto come se non fossimo ancora in piena emergenza pandemia da Coronavirus.
Ricordiamo che la regione Lazio è tornata in zona gialla, quindi questo vuol dire che si può tornare a mangiare al ristorante a pranzo (in zona arancione, invece, i ristoranti sono chiusi anche a pranzo e possono fare solo asporto e domicilio).
Ovviamente il fatto che i locali possano ospitare dei clienti a pranzo è subordinato al fatto che vengano rispettate le norme anti diffusione Coronavirus previste per i ristoranti (distanziamento fra i tavoli, mascherine, igienizzanti, lista dei clienti…). Cosa che non sembra essere accaduta in questo caso.
Il tema della festa era Cuba, con tanto di due cantanti invitati appositamente. Qualcuno potrebbe pensare che si tratti solamente dell’ennesima festa clandestina, ma non è così. Infatti la festa era stata annunciata ufficialmente sui social media, con tanto di locandina. Poi sono stati pubblicati video e foto sempre sui social, evidenziando come gli ospiti non rispettassero né il distanziamento né l’uso delle mascherine. Incluso il cantante.
Diverso dunque dal caso di una festa veramente clandestina organizzata in un B&B nel quartiere Prati: qui i quindici giovani partecipanti hanno ricevuto una multa totale di 6mila euro.
E se è vero che a Roma i ristoranti hanno registrato il pienone nel primo sabato giallo, fatturando 5 milioni di euro, è anche vero che il sindaco Virginia Raggi ricorda a tutti la necessità dell’uso delle mascherine e del distanziamento sociale.