Vero, i tempi duri della pandemia sembrano essere ormai un ricordo sbiadito: niente più mascherine all’aperto, le lunghe giornate di quarantena un lontano ricordo. Il Green Pass, tuttavia, continua a essere in vigore, e pertanto è tuttora necessario e obbligatorio per avere accesso a tutte le attività commerciali su territorio nazionale, compresi naturalmente bar, ristoranti e altri locali. Senza ombra di dubbio il protagonista di questa vicenda, un pensionato di Roma, lo sapeva bene; ma poiché ne era sprovvisto ha pensato bene di provare a fare il furbetto utilizzando la certificazione verde di un amico.
Un tentativo di bersi un caffè al bar che, di fatto, è finito veramente male. Al momento del controllo del Green Pass, il nostro pensionato ha esibito quello del suo amico, sicuro che il barista non si sarebbe accorto che il lettore avrebbe fatto apparire il nome di un’altra persona. Peccato che da lì a poco nello stesso bar, nella zona di Vigna Murata, fanno anche l’ingresso alcuni agenti dell’Arma dei Carabinieri per un semplice controllo di routine.
Controllo che, chiaramente, finisce per portare tutti i nodi al pettine e smascherare la furbata del nostro eroe. Il risultato? Una denuncia a piede libero con l’accusa di sostituzione di persona, e una sanzione amministrativa dell’importo di 400 euro. Il caffè più costoso della sua vita, immaginiamo.