Una cena raffinata per due in un ristorante ai Parioli, nel cuore di Roma, con fiumi di champagne pregiato (e decisamente costoso) per innaffiare le portate di pesce e crostacei. Peccato che, terminato il pasto, il cavaliere ha dimenticato tutta la sua galanteria e ha preteso di non pagare il conto: “Io non pago, sono il figlio di Fasciani” ha detto, facendo riferimento al boss della famiglia che per anni ha rappresentato la mafia a Ostia.
E non è finita certo qui: non contento, ha pensato bene di minacciare il titolare per farsi consegnare l’intero incasso della serata per poi andarsene con il portafoglio pieno. Dopotutto, chi l’ha detto che non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca? La legge, si direbbe. Il ragazzo, un 31enne romano già noto alle forze dell’ordine per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, è infatti finito in manette con l’accusa di estorsione aggravata. L’intera vicenda (e la denuncia che ne è conseguita) risale in realtà al novembre 2021: il titolare del ristorante in questione aveva riferito di essere rimasto intimorito dalle parole del ragazzo, che dichiarava a gran voce di essere figlio del boss del litorale romano e raccontando di numerose aggressioni ai danni di altri ristoratori che si erano rifiutati di accogliere le sue richieste. Il titolare, evidentemente spaventato, ha acconsentito ad annullare il conto della cena e a consegnargli l’incasso giornaliero.
Ride bene chi ride ultimo, però: partendo dalla denuncia i carabinieri della Capitale hanno raccolto gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell’indagato, grazie anche ad alcune testimonianze e alla visione delle registrazioni di alcune telecamere di sorveglianza. L’intera vicenda, come accennato, si è conclusa con l’arresto del 31enne.