L’hanno già rinominata l’Amazon del food di Roma. Nome ufficiale, Moovenda. Ruolo: ti porta il ristorante a casa. Una startup di 70 fattorini che, attraverso un’app di commercio elettronico Apple a Android disponibile lunedì prossimo, consegna cibo a domicilio.
Già un centinaio i locali convenzionati, tra questi Pompi – Tiramisu, Open Baladin, Fonzie – The Burger House, Fassi – Palazzo del freddo, Aromaticus, Pasticceria De Bellis, A modo Bio, Said – Antica Fabbrica del cioccolato.
Poniamo il caso vi prenda voglia di una tartare di fassona piemontese con acqua Filette da 50 cl: scegliete, andate al carrello, aggiungete 3,50 € per la consegna a domicilio e “dont’worry eat happy”, come da slogan della società, in mezz’ora avrete ciò che avete ordinato grazie a una flotta di settanta fattorini, armati di tablet per intercettare gli ordini più vicini.
A guidare la startup sono due giovani romani, Simone Ridolfi e Filippo Chiricozzi, in collaborazione con Luiss Enlab.
E’ decisamente un lancio lampo, quasi in coincidenza con l’arrivo a Milano di un’altra startup, Deliveroo, stavolta di matrice inglese, che offre pressapoco lo stesso servizio, permette cioè ai ristoranti milanesi di “piazzare un tavolo” a casa dei clienti favorendo il lavoro anche saltuario per quelle fasce di popolazione che non hanno molto tempo disponibile come gli studenti.
Il servizio costa 2.50 euro a consegna qualunque sia il valore dell’acquisto. Massimo in mezz’ora, preparazione e tragitto compresi, un driver Deliveroo consegna a casa o in ufficio il piatto scelto.
Nelle due applicazioni è possibile consultare il menu dei ristoranti aderenti, scegliere, ordinare e pagare con carta di credito. Le altre città italiane arriveranno dopo.
Per ora chi usufruisce maggiormente del servizio attraverso i siti sono persone tra i 25 e i 45 anni con molta attenzione alla qualità del cibo. Non mancano casi di famiglie, però, che amano trattarsi bene (e possono anche permetterselo).
[Crediti | Link: Corriere Innovazione]