I ristoratori di Roma hanno chiesto che vengano fatti più controlli, anche sfruttando l’esercito, per poter riaprire. Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, ha ipotizzato maggiori controlli per strada nell’ottica di arginare la diffusione dell’infezione da Coronavirus e consentire a bar, ristoranti e pub di rimanere aperti anche di sera.
Claudio Pica, vicepresidente nazionale della Fiepet Confesercenti, ha spiegato che la loro associazione ha chiesto maggiori controlli in piazza e nelle zone circostanti, in modo da evitare i contagi. Ha poi ricordato come l’esercito sia già presente in diverse zone di Roma. Non si tratterebbe di una militarizzazione, bensì di un aiuto per cercare di gestire al meglio la situazione.
Pica chiede, poi, che i ristoranti possano riaprire la sera, magari con più controlli e con multe più elevate per quanto riguarda “il furbetto” di turno.
Dello stesso parere è anche Luciano Sbraga, il direttore della Fipe di Roma (la Fipe ha da poco diramato un comunicato stampa per chiedere che i ristoranti e i bar possano rimanere aperti anche in zona arancione, forti del fatto che i “contagi sono in riduzione” e i vaccinati in aumento). A proposito della proposta di Miozzo, ha ribadito che il rafforzamento dei controlli con tutte le forze a disposizione è una cosa positiva, anche se il tema della questione non è la divisa.
Il problema non sono le imprese, bensì il fatto che alcune persone continuano a non rispettare le regole. E infatti gli assembramenti ci sono lo stesso, anche con i ristoranti chiusi. Sbraga sostiene, poi, che tenere chiusi i ristoranti la sera sia solo un alibi. E ricorda poi che le imprese che non rispettano i protocolli devono essere sanzionate.