Centinaia di pescatori da tutta Italia – in sciopero dal 7 marzo – e scesi in piazza Santi Apostoli, a Roma, per far sentire la loro voce al governo contro il caro gasolio.
L’aumento del costo dei carburanti è solo l’ultimo problema che ha colpito l’ittica italiana, settore in difficoltà per la riduzione delle giornate di lavoro. “Pescatori senza futuro”, “L’Europa ci affonda, l’Italia non ci aiuta. Lasciateci lavorare”, sono questi solo alcuni degli striscioni esposti durante la protesta.
In piazza presenti i rappresentanti della marinerie che svolgono la pesca a strascico, alcuni di loro sono – da Marche, Puglia, Calabria, Lazio e Sicilia – stati ricevuti dal sottosegretario del Mipaaf Francesco Battistoni.
“Al sottosegretario – spiega all’Adnkronos Apollinare Lazzari, a capo dei produttori pesca di Ancona, interpellato – abbiamo chiesto un tetto massimo al prezzo del gasolio, cig in deroga, la sospensione delle rate dei mutui, il ripristino della legge 30 che prevede maggiori sgravi contributivi per i pescatori, ulteriori risorse comunitarie. Vediamo se verranno accolte, noi ci siamo dati appuntamento ad Ancona venerdì prossimo. Intanto lo sciopero continua”.