Fipe non ha dubbi: nonostante i risultati ottenuti dalla “Buona Estate”, per la piena ripresa del settore della ristorazione bisognerà aspettare il 2023.
Basandosi sui dati diffusi da Bankitalia, Fipe-Confcommercio ha fatto sapere che tali dati confermano il fatto che la ristorazione è stata fra i settori più colpiti dalla pandemia da Coronavirus e dalle relative misure restrittive.
Ad aprile 2021 l’80% delle famiglie italiane ha dichiarato di aver diminuito i suoi consumi in ristoranti e bar rispetto al periodo pre pandemia. Adesso la “Buona Estate” ha fatto un paso in avanti: i ricavi del settore della ristorazione sono cresciuti di 1,2 miliardi di euro solamente nel mese di agosto.
Se il quadro sanitario continuerà a migliorare, grazie anche alla campagna vaccinale (proprio a fine agosto Fipe aveva auspicato di accelerare su vaccini e Green Pass per evitare nuove restrizioni), ecco che l’obiettivo di riuscire a riportare la ristorazione ai livelli di fatturato dell’estate 2019 sarà fissato per il 2023.
Fipe ha poi spiegato che il ritardo nella crescita dei fatturati a livelli pre Covid-19 è dovuto anche alla ripresa lenta del turismo internazionale. Fino al 2019, infatti, ogni agosto 6 miliardi di euro di fatturato erano garantiti dai turisti dagli Stati Uniti, dall’Asia e da altri paesi europei. Solo che quest’anno questo valore non è stato raggiunto.