C’è di nuovo paura, è innegabile: l’incombere della quarta ondata, dovuta al propagarsi della variante Omicron, pare sempre più imminente, e la gente comincia a prendere le distanze da cene, party e perfino semplici brindisi per paura del contagio. E il risultato? Un nuovo crollo del fatturato per il settore della ristorazione, legato per l’appunto alle numerose disdette.
A dirla tutta si tratta di una storia internazionale, ma concentriamoci sui nostri confini: secondo le rilevazioni della Federazione italiana pubblici esercizi, infatti, si stima un calo dei fatturati nell’ultimo mese pari al 25% rispetto al Natale 2019. E, per avere un’idea migliore della situazione, tiriamo in ballo anche un’indagine di Confturismo-Confcommercio che aveva registrato un totale di 35 milioni di partenze degli italiani tra l’Immacolata e Capodanno, ora minate da 2,5 milioni di prenotazioni disdettate.
Roberto Caluigi, direttore generale di Fipe-Confcommercio, sottolinea che la situazione non è affatto ideale, ma invita a mantenere un approccio ottimista. “Purtroppo è vero, abbiamo tante disdette. Catering e banqueting accusano una contrazione, solo nel mese di dicembre, di oltre 300 milioni di euro su mezzo miliardo di giro d’affari previsto. Anche la ristorazione tradizionale paga dazio alla variante Omicron con un 25% in meno di fatturato rispetto al Natale 2019. Ma guardiamo al bicchiere mezzo pieno: di questi tempi l’anno scorso era tutto chiuso…”.