Come è stato il 2020 per la ristorazione? Che è stato orribile lo sappiamo, ma quanto? E come? A fare un report sul bilancio della pandemia sul settore dei ristoranti è stato TheFork, l’app di prenotazione online.
L’analisi evidenzia come la ristorazione si sia rivelata “un’economia tenace in grado di ripartire prontamente nonostante le disparità geografiche, grazie al forte contributo della bella stagione nel sud del Paese e alle iniziative marketing attivate durante il periodo di apertura dei ristoranti, fino alla loro chiusura in ottobre”.
Dunque, il periodo estivo del 2020 ha dato buoni risultati, con un recupero almeno parziale dei numeri persi durante il lockdown della prima ondata e risultati accettabili anche se ovviamente inferiori agli anni precedenti a livello globale: -24% a luglio, – 18% ad agosto. In particolare nelle località di villeggiatura italiane la performance estiva è stata particolarmente positiva al punto che nelle province di Ancona, Livorno e Siracusa e nella città metropolitana di Napoli è stata riscontrata una crescita percentuale dei coperti prenotati che risultano superiori al 2019.
Questa ripresa si è verificata soprattutto grazie alla popolazione locale e al turismo interno mentre sono calati drasticamente rispetto al 2019 i viaggiatori internazionali. Non a caso, durante la ripresa estiva delle attività, hanno patito soprattutto le grandi città, probabilmente perché private del turismo straniero. Parigi, Lione, Madrid, Barcellona, Roma, Milano, Amsterdam, Rotterdam, Ginevra, Losanna, Lisbona, Porto, Bruxelles, Stoccolma, Copenaghen hanno segnato un -39% a luglio e agosto.
Ma la ristorazione ha saputo anche trovare soluzioni per i periodi di chiusura, come già sappiamo: durante questi mesi, i ristoranti hanno dovuto reinventarsi diversificando la loro attività, potenziando i servizi di consegna a domicilio e take-away. A oggi ,su TheFork il 10% dei ristoranti offre il delivery e l’12,5% permette l’asporto.
Per quanto riguarda le misure messe in atto dal precedente governo per aiutare il settore, TheFork ha condotto nel gennaio 2021 un’indagine su oltre 1.000 ristoranti, per comprendere meglio l’impatto della pandemia sui livelli occupazionali nel settore della ristorazione.
Sembra che il 52% degli intervistati abbia applicato la cassa integrazione a tutto il personale, mentre quasi il 20% lo ha fatto per più della metà del personale. Grazie a queste misure, circa il 70% delle aziende è riuscito a non licenziare nessuno dei propri dipendenti.
Purtroppo, il 24% ha dovuto licenziare parte del personale, mentre il 6% ha dichiarato di aver lasciato a casa tutto lo staff. Il 73% dei ristoranti intervistati ha detto di aver ricevuto aiuti governativi, mentre il 27% ha dichiarato di non aver ricevuto nulla.
Dei ristoranti che hanno ricevuto aiuti finanziari, quasi tutti (92%) si sono detti insoddisfatti e hanno trovato l’importo troppo basso per sopravvivere.