Che il settore della ristorazione stia finalmente vivendo il Risorgimento di cui tanto aveva bisogno? Secondo le più recenti analisi redatte dal Centro studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei pubblici esercizi, infatti, il comparto di bar, ristoranti e altri locali sta facendo registrare ottime performance economiche. Dopo un inizio di anno decisamente traballante, macchiato dagli strascichi del periodo pandemico e dalle primissime conseguenze dello scoppio della guerra tra Ucraina e Russia, il secondo trimestre del 2022 mostra una netta inversione di rotta con una crescita, in termini di fatturato, del 67,9% sull’anno passato e addirittura del 9,8% sull’ormai lontano 2019.
Grano in cascina, si potrebbe dire, che senza ombra di dubbio tornerà comodo quanto ci ritroveremo ad affrontare i rigori della stagione fredda. Eh sì, perché se stappare una bottiglia per festeggiare il risultato positivo è più che comprensibile, farsi prendere troppo dall’ottimismo sarebbe una scelta poco avveduta: le tensioni al tasso di inflazione, che continua a far striminzire il portafoglio dei consumatori, e il temutissimo caro bollette, infatti, rendono difficile guardare al futuro con piena fiducia.
“Si tratta certamente di un buon risultato che, pur tenendo conto del fatto che nello stesso periodo dello scorso anno erano ancora in vigore limitazioni parziali dell’attività, testimonia un progressivo ritorno alla normalità” si legge a tal proposito in una nota del sopracitato Centro studi. “Tuttavia, nonostante i riscontri siano positivi sia per il secondo trimestre che per il primo, che pure aveva fatto registrare una crescita importante, pesano sulla valutazione complessiva alcune situazioni molto delicate e di difficile risoluzione, quali la dinamica inflazionistica, una politica monetaria meno espansiva e il persistere della difficile situazione geopolitica”.