Giornata tesa a Montecitorio, dove ci sono stati scontri tra la polizia e i manifestanti che hanno partecipato alle proteste portate avanti da ristoratori, ambulanti e commercianti.
In tutta Italia ci sono state manifestazioni di piazza contro la gestione della pandemia, ma la situazione sembra essere stata decisamente più difficile a Roma, dove inizialmente alcuni manifestanti si sono incatenati per protesta e dove poi, come documentano anche i video postati sulle pagine social del gruppo “Io Apro”, ci sono poi stati alcuni tafferugli con lancio di fumogeni e bottiglie.
La richiesta dei manifestanti (qualche centinaio, dicono le cronache, e molti senza mascherina) era quella di riaprire le attività ferme a intermittenza ormai da un anno, senza limiti di orari. “Noi non neghiamo la malattia”, spiegano i portavoce di Io Apro, “ma un conto è una malattia curabile, un altro è chiudere le attività commerciali e reprimere le libertà costituzionalmente garantite alle persone”. “Non esiste nessuna emergenza in Italia”, prosegue il portavoce intervistato dall’Ansa, esiste una falsa narrativa portata avanti dai politici e diffusa dai media”.
Nelle piazze sono scesi anche gruppi con le bandiere blu di Italexit, il movimento del senatore ex M5S Gianluigi Paragone, e a Roma c’è anche stato spazio per un momento di folklore (seppure dal messaggio inquietante), con un manifestante vestito come Jake Angeli, lo “sciamano” di Capitol Hill, protagonista del triste e preoccupante assalto dello scorso gennaio negli Stati Uniti.
Alcuni manifestanti sono stati fermati e identificati dalle forze dell’ordine. Anche a Milano alcuni manifestanti si sono radunati nella piazza di fronte alla Stazione Centrale e vicino al palazzo che ospita il Consiglio regionale della Lombardia, chiedendo di poter tornare a lavorare e bloccando il traffico cittadino.
In Campania la manifestazione di ambulanti e ristoratori ha bloccato addirittura un tratto dell’autostrada A1 Roma-Napoli nella zona di Caserta, causando code e rallentamenti. Si registrano manifestazioni simili, anche se con una partecipazione e un’eco minore, anche in Piemonte, Toscana e Liguria.
[Fonte: Ansa]