Un ristoratore di 77 anni si è tolto la vita, disperato per la crisi del Coronavirus, in un piccolo comune della Bassa Bergamasca orientale. Purtroppo sono tempi durissimi per l’imprenditoria in generale e in particolare per la ristorazione e gli effetti della crisi economica, sommati alle fragilità psicologiche di una situazione del tutto straordinaria che stiamo vivendo possono innescare un pericoloso mix che porta a tragedie come questa.
Imprenditori in grandi difficoltà economiche, incertezze sul futuro e sulla ripartenza si sommano alla paura del Coronavirus, che ci ha costretti in casa tra mille preoccupazioni e tensioni più o meno difficili da superare. Così, purtroppo, episodi come questo sono sempre meno casi isolati: le vittime collaterali della pandemia rischiano proprio di essere coloro che, per un motivo o per l’altro, non riescono a sopportare il peso psicologico di tutto questo.
L’uomo della bergamasca, prima di uccidersi, aveva chiamato la caserma dei carabinieri, annunciando agli agenti che gli avevano risposto la sua intenzione di togliersi la vita. I carabinieri si sono dunque attivati per evitare la tragedia: mentre un agente teneva al telefono l’uomo per temporeggiare, altri sono corsi verso la sua abitazione, nei pressi del ristorante di cui era titolare.
Lì una pattuglia è quindi immediatamente intervenuta, andando a controllare quello che stava succedendo e presentandosi al cancello, ma ormai non c’era più nulla da fare: l’uomo aveva compiuto il suo gesto disperato.
[Fonte: Prima Bergamo]