È ancora scontro aperto tra governo e Regioni sulle norme da inserire nel nuovo DPCM per il contenimento del Coronavirus.
In particolare, oggetto del contendere tra le istituzioni sulle nuove disposizioni (la cui stesura definitiva è attesa a breve) sembra sia stato proprio l’orario di chiusura dei ristoranti.
Troppo limitante, secondo le Regioni, l’imposizione della chiusura alle 18 o alle 20, come la prima bozza del decreto avrebbe previsto. Così, il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini (residente dell’Emilia Romagna) ha inviato una lettera formale a Giuseppe Conte chiedendogli in particolare di rivedere il punto sugli orari della ristorazione e di “prevedere l’orario di chiusura per i ristoranti alle ore 23.00, con il solo servizio al tavolo; per i bar prevedere la chiusura alle ore 20.00 ad eccezione degli esercizi che possono garantire il servizio al tavolo” oltre a “eliminare l’obbligo di chiusura domenicale”.
Contro la chiusura alle 18 di bar e ristoranti si è espresso perfino il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, che solo due giorni fa invocava il lockdown per il suo territorio e per l’intero Paese.
Accantonata quell’ipotesi al termine della riunione tra Stato e Regioni, De luca è dunque tornato sui suoi passi, e – sostiene una nota stampa diffusa dall’Unità di Crisi della Regione Campania – “in relazione agli orari di apertura dei locali ha ritenuto improponibile la chiusura alle ore 18, riconfermando quindi la volontà di mantenere gli orari già previsti dall’ordinanza regionale, con chiusura alle 23”.