Che il settore della ristorazione sia fra quelli più colpiti dalla pandemia è inutile dirlo, ma secondo Istat nel 2020 gli italiani hanno speso addirittura il 40,5% in meno in alberghi e ristoranti.
Un dato che fa il paio con un calo generale dei consumi delle famiglie italiane, pari nel 2020 al -10,7%. Nel 2019, invece, era stato registrato un leggero incremento (+0,3%).
“Sul territorio economico – fa sapere l’Istat – la spesa per consumi di beni è calata del 6,4% e quella per servizi del 16,4%. In termini di funzioni di consumo le cadute più accentuate, in volume, riguardano le spese per alberghi e ristoranti (-40,5%), per trasporti (-24,7%), per ricreazione e cultura (-22,5%) e per vestiario e calzature (-20,9%)”.
Le uniche componenti di spesa che segnano una crescita sono alimentari e bevande non alcoliche (+1,9%), comunicazioni (+2,3%), e abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili (+0,6%).
Restando in tema Istat, nel paniere 2021 ci ha messo pure la macchina impastatrice. Un ingresso che in realtà non stupisce particolarmente: con oltre la meta delle famiglie italiane che in tempi di pandemia si diletta nella preparazione in casa di pane, pasta, pizza, dolci da forno e altri lievitati è naturale che l’impastatrice sia finita nel paniere Istat per l’inflazione.
Fonte: ANSA