Un’indagine condotta da Coqtail Milano insieme a Augusto Contract, ha permesso di scoprire che, per quanto riguarda i ristoranti, sono tante nuove tendenze di consumo a causa del Coronavirus. I dati completi li si trova nel dossier dal titolo “Food&Beverage a Milano nel 2020: analisi e trend”.
Sia durante che dopo il lockdown, i consumatori hanno modificato le abitudini di consumo. La ricerca in questione è relativa a dati registrati a Milano fra consumatori, imprenditori e opinion leader. Queste sono le 5 nuovi tendenze del foos&beverage:
- Dal fast food al fast gourmet: le logiche e le pratiche utilizzate da sempre nei fast food sono state adottate anche da locali gourmet, garantendo sempre una qualità del servizio e delle materie prime assai alta
- On the go: molti locali hanno dovuto reinventare gli spazi esterni per riuscire a conquistare la clientela di passaggio. Questo è stato fatto tramite l’uso di station o trasformando le vetrine in punti pick up
- Sicurezza trasparente: riuscire a trasmettere sicurezza ai clienti è fondamentali, incentivandoli a tornare nei locali, ma rispettando le norme anti contagio imposte dal Governo. Ordine, pulizia, applicazione dei protocolli di sicurezza e uso della segnaletica favoriscono il ritorno dei clienti
- Touchless experience: per ridurre i contatti fra clienti e staff, le tecnologie contactless si stanno espandendo sempre di più
- Il servizio è il re: andare a mangiare fuori deve essere un momento di piacere, non di ansia e preoccupazione. Per questo motivo personalizzare l’accoglienza diventa importantissimo
Il filo conduttore di questa ricerca è stato, comunque, il desiderio delle persone di tornare alla normalità. L’81% degli intervistati ha dichiarato che, prima della pandemia, andava a mangiare e bere fuori 1-3 volte a settimana e il 46% ha sentito la mancanza di tale abitudine. Questi i motivi principali per tornare fuori:
- stare con le persone: 39,6%
- svagarsi: 28,3%
Inoltre consegne a domicilio e asporto hanno visto un’impennata a causa dell’impossibilità delle persone di uscire da casa: il 61% degli intervistati ha spiegato di avere ordinato delivery 1-3 volte a settimana, mentre solo l’11% ha ordinato a casa tramite il servizio cocktail delivery.
Dal punto di vista degli imprenditori, invece, è stato necessario riorganizzare spazi e attività, soprattutto delle aree più a rischio:
- servizi igienici: 85%
- ingresso/guardaroba: 78%
- aree consegna delivery: 62%
- casse: 43%
- bancone bar: 30%
- aree consumazione: 26%
- cucina: 22%
- plonge: 15%
- aree di servizio: 9%