Dopo i maxi-assembramenti di Milano e Perugia per motivi di tifo calcistico, i ristoratori del movimento Mio Italia (Movimento Imprese Ospitalità), scesi a protestare davanti a Montecitorio, fanno sapere che dal 7 maggio torneranno a lavorare a pranzo e a cena pure al chiuso.
“Ora basta con le prese in giro – spiega il presidente Paolo Bianchini a Il Sole 24 Ore – . Il comparto dell’ospitalità a tavola è stanco di fare da capro espiatorio. Dopo i maxi-assembramenti di Milano e Perugia, ormai è liberi tutti”.
“Sono mesi che il comparto dell’ospitalità a tavola viene penalizzato, colpevolizzato, assunto a capro espiatorio del contagio – fanno sapere dal Movimento – e poi vediamo le immagini dei maxi-assembramenti di decine di migliaia di persone a Milano e a Perugia. Lo Stato bastona il vecchietto che consuma cornetto e cappuccino al bancone, si dimostra rigido, severo e intransigente nella festività di Pasqua come in qualsiasi altro giorno, e poi stranamente dimentica eventi prevedibili da settimane, come i festeggiamenti per lo scudetto dell’Inter e quelli per il rientro in B del Perugia. E sempre stranamente continua a non accorgersi degli assembramenti sui mezzi pubblici di tutta Italia. Perché il problema, a quanto pare, sono sempre e solo i ristoratori”.
Rispettando le nuove linee guida sottoscritte dalla Conferenza delle regioni il 28 aprile scorso, i ristoranti di Mio Italia annunciano quindi la riapertura, anche al chiuso, per pranzo e cena a partire da venerdì 7 maggio.
Fonte: Il Sole 24 Ore