Si scusa con gli esercenti commerciali l’assessore all’Agricoltura e all’Urbanistica del comune di Milano, Francesco Maran, che qualche giorno fa si era lamentato per gli assembramenti creati a causa delle proteste. Il comitato Ho.re.ca. Lombardia aveva chiesto più risposte al Governo per il settore della ristorazione martoriato dal Coronavirus. Ma i ristoranti possono tirare un sospiro di sollievo in questo momento, perché la Giunta comunale, ieri, ha approvato una delibera che prevede l’annullamento delle tasse sull’occupazione del suolo pubblico e iter burocratici più veloci. I permessi per i dehor saranno concessi entro 15 giorni e si potranno posizionare tavoli in aree più ampie (giardini, parchi, zone pedonabili). Il testo dovrà passare ora all’approvazione del Consiglio Comunale.
Sulla sua pagina Facebook, l’assessore ha sottolineato come “bisogna essere pronti a gestire la riduzione di capienza interna” e ha aggiunto che si tratta di “un provvedimento che risponde alla strategia Milano 2020 per facilitare la possibilità di posizionare tavolini per bar e ristoranti all’aperto in città”. Da un lato, dunque, il capoluogo meneghino vuole sostenere le attività in difficoltà, dall’altro migliorare la qualità dello spazio pubblico nei quartieri offrendo servizi ai cittadini.
Per l’assessore alle Attività produttive e al Commercio, Cristina Tajani, “i tempi ridotti delle autorizzazioni vogliono essere un incentivo e un sostegno alla ripresa immediata delle attività ormai ferme da 2 mesi per un avvio nella piena sicurezza per operatori e i clienti”.
Sul sito del Municipio si legge ancora che “restano ferme e inderogabili tutte le disposizioni vigenti in ambito di sicurezza e l’incolumità pubblica, sia afferenti la sicurezza stradale sia l’ordine pubblico”: specifica pleonastica, ma a quanto pare dovuta vista l’ira del sindaco Giuseppe Sala per la folla che si è riversata sui Navigli.