“La possibilità dell’apertura serale a cena vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi”: secondo quanto dichiarato da Filiera Italia e Coldiretti, ci potrebbe essere una luce in fondo al buio per il settore dell’agroalimentare, grazie all’avanzare delle vaccinazioni.
Ricollegandosi a quanto ha da poco dichiarato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in riferimento alla necessita’ che “con il progredire della vaccinazione devono riaprire i ristoranti anche la sera“, il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il Consigliere delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, hanno sostenuto che: “sarebbe pertanto fondamentale consentire, esclusivamente ai ristoranti che si trovano nelle zone gialle e che dimostrano di rispettare i rigidi requisiti previsti, l’apertura serale fino all’orario di inizio coprifuoco, anche alla luce delle importanti misure di sicurezza adottate, quali il distanziamento dei posti a sedere facilmente verificabile, il numero strettamente limitato e controllabile di accessi, la registrazione dei nominativi di ogni singolo cliente ammesso“.
Filiera Italia, un’associazione che vede riuniti il mondo dell’agricoltura e quello dell’industria alimentare, attorno ai valori comuni dell’identità territoriale e nazionale, collabora con grandi nomi dell’agroalimentare made in Italy: oltre a Coldiretti per la parte agricola, tra i soci promotori ci sono Inalca/Cremonini, Ferrero e Consorzio Casalasco, Donnafugata, Cirio agricola, Terre Moretti e Amenduni. E proprio Filiera Italia insieme a Coldiretti hanno dichiarato che “La possibilità di apertura serale a cena vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi, duramente provati dalla chiusure forzate che travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore stimato in 9,6 miliardi nel 2020“.
“Tale possibilità limitata ai soli locali di ristorazione con servizio al tavolo si coniugherebbero tutela della salute dei cittadini e ripresa dell’attivita’ economica e lavorativa dell’intera filiera agroalimentare italiana, cui sono collegati circa 4 milioni di lavoratori” hanno concluso Coldiretti e Filiera Italia.
[ Fonte: Askanews ]