Prima fra tutte le regioni d’Italia, la Toscana apre al cibo da asporto. Da venerdì 24 aprile, infatti, i ristoranti e i locali che somministrano alimenti potranno tornare a vendere il loro cibo al pubblico anche per l’asporto. Il presidente della Regione Enrico Rossi permette quindi anche questa formula per andare incontro alle esigenze dei ristoratori, come d’altra parte da un po’ di tempo chiedeva a gran voce il Fipe.
“Considerato che la possibilità, per gli esercizi di somministrazione di alimenti e per le attività artigiane, di esercitare l’attività di vendita di cibo cucinato da asporto non risulta espressamente disciplinata dalla normativa statale sull’emergenza sanitaria ma che le interpretazioni restrittive finora fornite scaturivano dal contesto delle misure di contenimento del contagio disposte”, si legge nell’ordinanza n.41 della Regione Toscana, “dal 24 aprile è consentita la vendita di cibo da asporto da parte degli esercizi di somministrazione di alimenti e da parte delle attività artigiane. La vendita per asporto sarà effettuata previa ordinazione on-line o telefonica, garantendo che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano per appuntamenti, dilazionati nel tempo, allo scopo di evitare assembramenti all’esterno e consentendo nel locale la presenza di un cliente alla volta, assicurando che permanga il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento della merce”.
Dunque sì all’asporto ma solo con prenotazione a distanza e con una consegna rapida in negozio che eviti assembramenti. Un grande passo avanti però per gli esercenti, a cui speriamo presto si possano unire quelli di tutta Italia.