Siete alla ricerca di un buon ristorante italiano all’estero ma avete il (fondato) timore di trovarvi un menu fatto da spaghetti bolognesi e parmesan? Don’t worry, presto arriverà una certificazione in grado di assicurarvi che quella dove siete appena entrati alla ricerca di un po’ di comfort food all’italiana in grado di guarirvi da ogni nostalgia è al 100% un’impresa italiana.
L’idea arriva da Asacert, impresa di certificazioni che ha sede a Cormano, in provincia di Milano, che ha sottoscritto il progetto “Ita0039”, con il sostegno del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, e la collaborazione di Coldiretti e Filiera agricola italiana. Si tratta della costruzione di un marchio qualitativo, in grado di certificare in maniera autorevole quei ristoranti all’estero che usano davvero prodotti italiani, e non si fregiano in maniera fraudolenta del nostro tricolore. A partecipare all’iniziativa c’è anche Poste Italiane, che assicurerà un appoggio logistico alle attività all’estero che vorranno rifornirsi con prodotti e materie prime realmente italiane.
L’obiettivo, dicono da Asacert, è arrivare certificare 7mila esercizi commerciali di ristorazione all’anno, per mappare in futuro una buona parte delle oltre 90mila imprese (ristoranti, bar, pasticcerie e locali di diverso genere) ufficialmente registrate all’estero come “italiane”.
“Nel mondo ci sono tanti “fake”, soprattutto nella ristorazione, che sfruttano il marchio italiano e da cui bisogna tutelarsi”, ha spiegato al Sole 24 Ore Fabrizio Capaccioli presidente di Asacert. “Basti pensare che si usano inappropriatamente parole come «parmesan» e «mottadella», dichiarando i prodotti italiani.
[Fonte: Il Sole 24 Ore]