Gran parte delle regioni italiane tornano a essere in zona gialla, e anche i ristoranti – là dove prima erano chiusi del tutto – possono finalmente riaprire, almeno per pranzo. Non mancano però le polemiche, visto che questo nuovo cambio di colori per le zone d’Italia partirà da lunedì 1 febbraio e non da domenica, come fino a ora era accaduto.
Un particolare che potrebbe sembrare irrilevante ma che, in una situazione economica già esasperata dalla crisi e dalle chiusure forzate, non lo è per nulla, visto che significa rinunciare agli incassi di un giorno festivo.
A farlo notare, ad esempio, è anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che già si trova nella scomoda posizione di dover giustificare a commercianti e ristoratori del suo territorio una settimana di zona rossa della regione a causa di dati errati. “Sicuramente vengono penalizzate le tante attività già pronte a ripartire da domenica”, scrive Fontana su Facebook a proposito della riapertura di lunedì.
Nel frattempo, comunque, si aggiorna la mappa delle regioni italiane, con -come abbiamo già detto – la maggior parte delle regioni che tornano a essere gialle, con ristoranti e bar aperti fino alle 18 (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Veneto, provincia autonoma di Trento, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Molise, Campania, Basilicata, Calabria) e solo pochi casi in arancione, con i ristoranti chiusi fatto salvo l’asporto e il delivery (Provincia autonoma di Bolzano, Umbria, Sardegna, Puglia, Sicilia).
[Fonte: Open]