Secondo i dati di Technomic, società di ricerca specializzata nella ristorazione, negli USA, a causa della pandemia da Covid-19, il numero dei ristoranti è decisamente calato rispetto al 2019: nel 2022, infatti, negli Stati Uniti erano rimasti attivi 631mila ristoranti, 72mila in meno rispetto al 2019, anno in cui si registravano 703mila locali nel paese. Inoltre si stima che questo numero potrebbe scendere ulteriormente nel corso del 2023, arrivando a 630mila sedi. Ma c’è di più: secondo Technomic il numero dei ristoranti negli Stati Uniti non ha speranze di tornare ai livelli pre-Covid neanche entro il 2026.
Calo del numero dei ristoranti negli Stati Uniti
In particolare, sono stati i ristoranti con posti a sedere a risentire di più degli effetti della pandemia. Questo perché anche adesso l’asporto e le consegne a domicilio sono comunque preferite dai cittadini statunitensi. Per non parlare poi del fatto che, a causa dell’inflazione, molti potenziali clienti stanno evitando di andare al ristorante per risparmiare qualcosina.
In questo clima, ecco che i ristoratori vedono crescere di continuo i costi, soprattutto quelli relativi agli ingredienti, all’affitto e alle bollette, segnalando anche una certa difficoltà nel trovare personale. In queste condizioni non stupisce nessuno il fatto che non solo molti ristoranti stiano chiudendo i battenti, ma che anche i ristoratori consiglino ai nuovi arrivati di evitare, al momento, il settore.
Secondo David Nayfeld, chef e comproprietario dei ristoranti Che Fico di San Francisco, nonché veterano del settore che aveva lavorato anche all’Eleven Madison Park, questo non è un buon momento per aprire un ristorante, a meno che non si sia esperti nel settore e avere tanti fondi a disposizione.
Technomic ha spiegato che la narrativa precedente alla pandemia sosteneva che il mercato fosse troppo saturo: c’erano troppi ristoranti (e questo anche in Italia). Secondo la società di ricerca, il recente calo è servito a ridimensionare il mercato: la pandemia ha solo accelerato il processo, ma anche senza di essa il processo sarebbe andato avanti lo stesso, anche se magari più lentamente.
Per quanto riguarda la ricerca del personale, la domanda pare che sia altissima, solo che anche negli USA, come in Italia, personale non se ne trova. A seguito della pandemia, infatti, i ristoranti hanno licenziato tantissimi dipendenti e costoro adesso o hanno trovato altri lavori o semplicemente non vogliono tornare al loro vecchio lavoro (o alle vecchie condizioni lavorative).
Ricordiamo poi che, solamente nel 2020, anno di inizio della pandemia, negli USA ben trenta catene di ristoranti erano fallite a causa delle chiusure e delle restrizioni.