In alcuni ristoranti in America, dopo la riapertura, appare sugli scontrini un non meglio precisato “supplemento Covid“. Le immagini stanno facendo il giro dei social network, accompagnati da numerose proteste. Il problema non è soltanto il pagamento del supplemento: quello che si fa notare è soprattutto il comportamento scorretto di alcuni ristoratori, perché pare che i clienti non siano stati avvisati prima del sovrapprezzo aggiunto alla fine del conto.
Le testimonianze sono davvero parecchie, a giudicare dalle foto di scontrini che stanno girando sul web. In generale, pare che si tratti di un supplemento aggiunto allo scontrino che può variare dal 2 al 5% del totale. In particolare si segnalano diversi casi di questo tipo in Missouri, Tenessee e Arizona. Ad applicare la “Covid – Tax” pare siano soprattutto le steakhouse, i ristoranti tipicamente americani per gli amanti della carne.
I ristoratori di questa categoria, interpellati sul sovrapprezzo, si sono giustificati spiegando un aumento dei prezzi della carne, che forse potrebbe spiegare più un aumento dei prezzi sul menù che una sorta di “tassa” finale da pagare. È pur vero che i ristoranti di tutto il mondo devono fare fronte alle perdite derivanti da circa due mesi di chiusura, senza contare le spese accessorie per mascherine, gel e dispositivi igienizzanti, e la diminuzione di introiti derivata dal distanziamento dei tavoli imposto (anche in Italia) dalle normative per il contenimento del Coronavirus.
Ma siamo poi così sicuri che inserire un supplemento a sorpresa sul conto, senza avvisare preventivamente la clientela, sia il modo migliore per fidelizzare i clienti in questa nuova e difficile fase di riapertura?
[Fonte: Business Insider]