Nel corso della presentazione del Rapporto Coop 2022 si è ampiamente parlato delle sempre più crescenti difficoltà che gli italiani sono chiamati ad affrontare – dal caro bollette alle conseguenze dell’inflazione. In questo contesto, le famiglie si sono viste costrette ad adattare nuove (e vecchie) strategie per risparmiare, come le cosiddette Tre R: ridurre gli sprechi quando e dove possibile; rinunciare a viaggi, coccole e desideri e infine rinviare le spese non strettamente necessarie. Non sorprende, dunque, apprendere che il 18% degli italiani si aspetta di ridurre le proprie visite a bar e ristoranti; e che ben il doppio (esattamente il 36%, di fatto) pensano di ridurre i consumi domestici di cibo e bevande.
È interessante notare, rimanendo in questo stesso contesto, che nonostante il forte incremento dei prezzi ben il 41% degli italiani intervistati non sono disposti a rinunciare né in termini di qualità che di quantità alla categoria di “Cibo e bevande”. Meglio di lei solamente la voce “Salute” (comprendente, per intenderci, analisi del caso, visite mediche…), con il 44% delle preferenze; e terzo gradino del podio di questa particolarissima classifica (con il 30%) per le “Utenze domestiche” (quindi luce, acqua, gas e via dicendo).
Rimanendo nell’ambito del consumo alimentare domestico, infine, segnaliamo che il 19% degli italiani prevede di diminuire in qualche modo il tempo dedicato alla preparazione dei pasti, il 21% prevede di sperimentare nuove combinazioni di ingredienti o ricette e che il 14% si aspetta addirittura di dedicare meno tempo all’effettivo consumo dei pasti.