Il 10% dei ristoranti Italiani è esposto al rischio dell’usura e della malavita: a rivelarlo è un’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format research.
Il rischio di essersi eccessivamente indebitati in questi due mesi di stop forzato espone i ristoratori alla possibilità di essere costretti a scendere a patti con prestiti poco legali, o di dover magari cedere le loro attività a realtà tutt’altro che pulite.
D’altronde, la ristorazione da sempre può costituire un’ottima soluzione di lavanderia del denaro sporco, motivo per cui da sempre la malavita butta un occhio sul settore. E questo momento complicato potrebbe essere un’occasione importante per fare shopping a basso prezzo.
“La crisi economica ha una zona d’ombra dove rischia di rafforzarsi la criminalità. Le nostre imprese in difficoltà denunciano sempre più spesso usura, estorsioni e acquisizioni illecite”, ha spiegato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli.
La ricerca mostra come l’11 % delle imprese intervistate individui nella criminalità un “pericoloso ostacolo” allo svolgimento delle proprie attività. Il 10% si dichiara “esposto all’usura” o a tentativi di “appropriazione anomala” della propria attività da parte di presunte organizzazioni malavitose e il 20% si dichiara preoccupato per questa eventualità.
Numeri che mostrano un trend preoccupante, anche se rimane la fiducia nelle istituzioni e nelle forze dell’ordine: il 67,4% delle imprese intervistate riconosce l’efficacia delle azioni intraprese per contrastare la criminalità. Sperando che bastino a salvare le piccole imprese commerciali dalle mani delle organizzazioni criminali.
[Fonte: Il Sole 24 Ore]