Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha firmato nella notte il nuovo DPCM, e arriva la conferma della chiusura alle 18 per bar e ristoranti.
Le Regioni dunque non sono riuscite a vincere il braccio di ferro con il governo per strappare qualche ora in più di apertura nell’orario serale: in questo modo – bisogna dirlo – molte attività di ristorazione rischiano davvero di non potersi riprendere dalla crisi, perché – con i pranzi praticamente azzerati già da mesi, complice lo smartworking – impedire la cena equivale a obbligare ad abbassare le serrande.
Per non parlare dei ristoranti stellati, che sull’esperienza cena praticamente vivono, e lo conferma il fatto che molti non sono neanche aperti per il servizio pranzo. Ma tant’è, il governo ha deciso anche questa tra le soluzioni per arginare la diffusione del Coronavirus, che in queste settimane sta preoccupando non poco politici e scienziati. Per i bar e i ristoranti l’apertura consentita è dunque dalle 5 alle 18, con un limite di quattro persone consentite al tavolo.
Una piccola soddisfazione (se tale si può definire) per i ristoratori e i baristi riguarda la possibilità di restare aperti anche nei weekend: in un primo momento si era parlato di una chiusura nei giorni festivi ma il Comitato tecnico scientifico pare abbia sostenuto che i locali , nel fine settimana, possono costituire un’alternativa utile per limitare le riunioni familiari. Il nuovo DPCM firmato da Conte entrerà in vigore lunedì 26 ottobre e rimarrà valido (per ora) fino al prossimo 24 novembre.
[Fonte: Il Corriere della Sera]