La Fipe rilancia le indiscrezioni in merito alle misure di distanziamento sociale che potrebbero essere presenti nel prossimo decreto del Governo: 1 persona ogni 4 metri quadri? Facendo due calcoli vorrebbe dire far perdere ai ristoranti italiani il 60% dei coperti, cioè un totale di 4 milioni di posti a sedere.
E’ stato l’Ufficio Studi di Fipe a fare i calcoli, partendo dalle dimensioni medie dei locali. La maggior parte della ristorazione italiana è formata da piccole attività che hanno locali in media con una superficie totale di 90 metri quadrati e 62 posti a sedere. Questo vuol dire un coperto ogni 0,7 metri quadri, valore che scende a 0,6 nei ristoranti più piccoli.
Se effettivamente le norme governative di sicurezza richiederanno quattro metri quadri di distanziamento, il rischio è di far perdere più della metà dei posti a sedere. Lo stesso Aldo Cursano, vicepresidente vicario di Fipe, ha ribadito che questa non sarebbe una soluzione, bensì un ostacolo alla ripresa delle attività lavorative. Da settimane la Fipe si è resa disponibile per discutere di soluzioni alternative come l’uso di maggiori spazi all’esterno, distanze ragionevoli fra i tavoli, dispositivi di protezione individuali e anche paratie fra i tavoli.
Tuttavia il Governo ora non può chiedere di mettere 4 metri quadri di distanza fra commensali allo stesso tavolo: vorrebbe dire avere ristoranti con tavoli da solo una persona (che, a dire il vero, in Svezia c’è già in effetti).
Fipe ha poi rifatto i calcoli: se il Governo chiedesse la distanza di 2 metri fra i tavoli, vorrebbe dire perdere “solo” il 30% dei coperti e non il 60%. Secondo Cursano questo è l’unico scenario sostenibile, l’unico modo per permettere agli imprenditori del settore di lavorare. E magari potrebbero recuperare parte dei posti persi utilizzando spazi esterni.
Il Governo deve ora sbrigarsi a dare indicazioni se, come trapelato, dal 18 maggio farà riaprire bar e ristoranti.