Nuovo capitolo della vicenda che coinvolge ristoranti, bar, commercianti ed esercenti con l’obbligo di accettare i pagamenti col bancomat: nella nuova legge di Bilancio, infatti, salta l’obbligo di POS per i micropagamenti. In pratica, esattamente come per sigarette e valori bollati, anche per esercenti e commercianti scatta l’esenzione di tale obbligo. Solo che lo fa per transazioni al di sotto dei 30 euro, che proprio tanto micro non sono.
Niente più obbligo di POS per pagamenti sotto i 30 euro
Esulterà, dunque, la FIPE che aveva più volte chiesto che l’esenzione dell’obbligo di POS per le microtransazioni fosse estesa dalle sigarette e dai valori bollati anche al settore della ristorazione. E sempre per lo stesso motivo: per evitare che i costi di gestione dei POS non finissero col mangiarsi tutto il margine di guadagno di queste micro transazioni.
La nuova legge di Bilancio cambia ancora una volta le regole. Il governo di Mario Draghi era da poco riuscito nell’impresa di implementare l’obbligo di Pos per esercenti e professionisti (in teoria è dal governo Monti nel 2012 che tale obbligo dovrebbe sussistere), ma ecco che il governo Meloni fa tornare indietro il tempo: niente più obbligo per le microtransazioni al di sotto dei 30 euro e niente multe per gli inadempienti.
Giorgia Meloni ha sottolineato che il nostro è un paese ancora assai dipendente dai contanti. Per questo motivo, non solo ha alzato a 5mila la soglia per i pagamenti cash (soglia che l’ultimo decreto Milleproroghe aveva confermato a 2mila euro, rimandando poi al 2023 di abbassare ulteriormente la soglia a mille euro), ma per facilitare l’uso del contante ecco che la manovra ha stabilito che per pagamenti al di sotto dei 30 euro gli esercenti non saranno più obbligati ad accettare i pagamenti con bancomat e carta di credito.
Che tradotto vuol dire: vai al bar e vuoi pagare un caffè col bancomat? Il titolare può rifiutarsi di accettare tale pagamento e chiedere che il conto venga saldato in contanti. In aggiunta, anche le multe relative alla mancata accettazione di tali metodiche di pagamento verranno sospese.
Nel frattempo il ministero delle Imprese e del Made in Italy avrà 180 giorni di tempo per stabilire quali siano i criteri di esclusione, in modo da essere sicuri che ci sia proporzionalità fra sanzioni e costo delle transazioni rapportate alle spese gestionali delle medesime.
Praticamente si tratta di un passo indietro notevole, anzi, di un vero e proprio dietro-front rispetto a quanto fatto finora in tal senso. Anche perché 30 euro è una soglia abbastanza alta se si parla di microtransazioni.
Diciamo dunque anche addio a tutte le vicende relative a questo o quel locale che non accettavano l’obbligo del pos. Anche se, bisogna ricordare, permane l’obbligo al di sopra dei 30 euro.