C’è in discussione un possibile dietrofront del governo sulle aperture di bar e ristoranti nei giorni delle feste di Natale e Capodanno.
Dopo aver concesso l’apertura per il pranzo, ma dato un no agli spostamenti ai Comuni, ora ogni certezza sembra svanita. Forse, ci fanno sapere, gli spostamenti tra piccoli comuni saranno ammessi e forse, ci dicono ancora, il governo ci sta ripensando e sta preparando misure più restrittive, preoccupato per gli assembramenti per le vie dello shopping lo scorso weekend e rinvigorito dall’annuncio del lockdown in Germania.
Dunque, pare che il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese abbia incontrato il Comitato tecnico scientifico per valutare il quadro sanitario italiano e decidere eventuali nuove misure contro gli assembramenti. Possibile che a seguito di questo incontro arrivino strette ulteriori: c’è chi parla di una chiusura di bar, ristoranti e negozi nei giorni festivi e prefestivi. D’altronde, siamo in piena pandemia e, come ha detto anche Angela Merkel nel suo messaggio ai Tedeschi, centinaia di morti al giorno sono un prezzo troppo duro da pagare per la ripartenza.
Tutto vero e tutto giusto, dunque, basterebbe saperlo. Eprché se c’è una cosa che ammazza le imprese più ancora della crisi economica portata da questa pandemia, quella è sicuramente l’incertezza. Forse non è chiaro che un ristorante di qualsiasi livello ha bisogno di organizzarsi per tempo per prevedere un’apertura come quella natalizia, e non può certo farlo serenamente se c’è il rischio che da un momento all’altro si cambino le carte in tavola.
[Fonte: Il Corriere della Sera]