La Fipe – Confcommercio sta esultando. Il governo, infatti, ha approvato nelle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del Senato un emendamento proposto al DL Milleproroghe: grazie a questo emendamento l’esonero dall’autorizzazione paesaggistica e culturale per i dehors di ristoranti e bar è stato esteso fino al 31 dicembre 2023. Ricordiamo che, in precedenza, l’uso dei dehors temporanei concessi durante la pandemia da Covid-19 erano stati prorogati fino al 31 dicembre 2022.
Ristoranti e bar: stop temporaneo all’autorizzazione per i dehors
Ovviamente la Fipe è stata più che lieta di questa nuova proroga dell’esonero, visto che da tempo sta cercando di trovare un nuovo modo per valorizzare gli spazi pubblici e aiutare le imprese della ristorazione. La pandemia, in tal senso, ha forse favorito questo progetto.
Se ricordate, a causa delle restrizioni e della necessità di evitare gli assembramenti, i posti a sedere all’interno dei locali erano stati ridotti. Per ovviare il problema, il governo aveva consentito il temporaneo uso di dehors e spazi all’esterno, anche in aree in cui prima non erano concessi. Questo si era reso necessario per evitare che i ricavi di ristoranti e bar fossero ulteriormente affossati dal calo di posti all’interno.
Così Fipe ha colto la palla al balzo e da allora sta lavorando nell’ottica di promuovere un nuovo modo di vedere i dehors: queste strutture non sono solo una mera occupazione del suolo pubblico, ma possono diventare il cardine di una vera e propria riprogettazione urbana. Questo anche perché la pandemia da Covid-19 ha modificato il concetto che si ha degli spazi esterni del locali: non sono solo un’appendice di quella attività lavorativa, ma sono anche un modo diverso per vivere la convivialità.
Ovviamente Fipe non parla di tavolini messi a casaccio e che ostacolano la viabilità di pedoni e auto, bensì di aree progettate con un minimo di criterio.
Fipe ha spiegato che, passata la fase acuta della pandemia e dell’emergenza, è ora di mettersi al lavoro per rendere tutte le novità acquisite in questi anni di Coronavirus più concrete e strutturali. La speranza di Fipe è che il governo, di concerto con le amministrazioni e le soprintendenze, lavorino al fianco dei ristoratori per permette una nuova organizzazione degli spazi pubblici, tenendo conto di tre fattori fondamentali:
- diritto delle imprese di lavorare
- diritto dei cittadini di poter gogere di spazi urbani di qualità
- diritto dei residenti di vivere in aree ordinate e fruibili
Chissà come avrà preso la notizia Flavio Briatore, visto che il Comune di Roma ha appena bocciato i suoi tavolini posizionati fuori dal suo Crazy Pizza?