In un anno in cui i locali, il turismo e i viaggi sono stati limitati, c’è chi guarda avanti e si prepara a un lauto banchetto: ecco secondo Forbes la lista dei ristoranti “cool” che saranno sicuramente più in voga nel 2021.
La nota rivista americana ha pubblicato la sua personale lista di ristoranti che più ha colpito i palati affamati dei loro giudiziosi business-man: non sono necessariamente ristoranti con una stella Michelin, ma sono locali che, secondo loro, meritano una visita ogni volta che ti trovi da quelle parti. Ma chi sono questi giudici?
Kristian Brask Thomsen è un ambasciatore culinario, Gerhard Huber invece è una delle poche persone che ha cenato in tutti i ristoranti tre stelle Michelin del mondo, oltre a essere un cofondatore di foodle.pro, una comunità online internazionale di appassionati di cibo. Infine (ma non per importanza) tra i giudici c’è Marco Invernizzi, uno dei migliori maestri bonsai non giapponesi al mondo, un esperto subacqueo e un appassionato cercatore dei ristoranti più innovativi del mondo. Ed ecco, secondo loro, la classifica dei ristoranti più “cool” (in ordine alfabetico) per il prossimo anno:
Atomix, nella città di New York, che utilizza l’ampia gamma di tecniche coreane per portare ingredienti estranei e familiari a nuovi livelli. Poi abbiamo Boragó, a Santiago, Cile, che se non fosse per la sua posizione “letteralmente alla fine del mondo”, grazie alla cucina dello chef Rodolfo Guzmán sarebbe “in cima a tutte le classifiche in circolazione.
Anche l’Italia si posiziona nella classifica (avevate dubbi?), con Dani Maison, Ischia, “circondato da un giardino che si poteva trovare solo in una fiaba, che con lo chef Nino di Costanzo seduce i suoi ospiti con la sua visione innovativa dei migliori ingredienti e suggerimenti della regione Campania elevata alla più raffinata arte culinaria”. La lista si sposta poi in Giappone, precisamente a Kanazawa, nel ristorante Higashiyama Wakon: “questo è uno dei ristoranti più belli che abbia mai visitato“, afferma Huber.
La lista prosegue nelle Isole Faroe, col ristroante KOKS, “un luogo quasi mitologico in un ambiente hobbit; un ristorante due stelle Michelin situato in un casale dal soffitto basso con erba sul tetto” e coi piatti del ristorante Noor a Córdoba, in Spagna, presentati in modo elegante e secondo una tradizione spagnolo-araba. A entusiasmare i giudici è stato anche il ristorante Rote Wand Chef’s Table, Schualhus, in Austria, dove “l’ospitalità austriaca e la disinvoltura informale, rende questo pasto un’esperienza straordinaria“.
Per concludere, la lista propone Sorn, a Bangkok con la sua “cucina all’aperto, immersa in un giardino tropicale, che utilizza solo ingredienti del sud per elevare le tradizioni e introdurre gli ospiti a una nuova comprensione di ciò che la cucina thailandese contemporanea ha il potenziale da offrire.” Il cibo del ristorante Table by Bruno Verjus a Parigi è “un posto dove guarire con cibo e sorrisi“, mentre per concludere Ynyshir Restaurant and Rooms, a Machynlleth, nel Galles del Nord, “fonde influenze locali e giapponesi in una tempesta di sapori. Alcuni dei suoi piatti sono super creativi e un po ‘molecolari, ma sempre perfettamente eseguiti.”
[ Fonte: Forbes ]