A partire dal prossimo lunedì 26 ottobre i ristoranti saranno chiusi alle 18 e dovranno rinunciare totalmente al servizio della domenica. È quanto si apprende dalla bozza del nuovo Dpcm in circolazione nelle ultime ore, che dovrebbe essere firmato dal premier Giuseppe Conte a breve.
Come l’aumento dei contagi ha fatto pronosticare negli scorsi giorni, la stretta sul Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (verso un nuovo lockdown?) del 18 ottobre non si è fatta attendere, imponendo nuove misure assai più severe.
Le novità, per quanto riguarda i servizi di ristorazione (e quindi bar, pub, ristoranti, gelaterie e pasticcerie) sono sostanzialmente tre: l’apertura al pubblico limitata dalle ore 5.00 alle ore 18.00 dal lunedì al sabato, con chiusura la domenica e nei giorni festivi, e il consumo consentito per un massimo di quattro persone per tavolo (salvo che siano tutti conviventi, specifica la bozza).
Dunque dopo le ore 18.00 sarà vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, dunque. L’ asporto sarà concesso fino alle 24, mentre la consegna a domicilio resterà sempre consentita, senza vincoli di orario, “sia per l’attività di confezionamento che di trasporto”, naturalmente nel rispetto delle norme igienico-sanitarie.
Il tutto “a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori”: le ordinanze regionali, se più restrittive del nuovo Dpcm, potranno ovviamente imporre ulteriori restrizioni.