Anche i ristoranti aperti prima del 2019 potranno accedere ai bonus del Fondo Ristorazione. L’errore che era stato compiuto con il decreto agosto è stato finalmente corretto, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti i ristoratori rimasti invischiati in questo ennesimo pasticcio.
Breve recap: quando è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DL n. 104/2020, i ristoratori si sono accorti di un grosso problema. Nel Decreto Agosto, infatti, c’era scritto nero su bianco che il bonus spettava solamente ai soggetti che avevano avviato l’attività a decorrere dal 1 gennaio 2019.
Ci si era resi conto subito che si trattava di un madornale errore, tanto che anche il ministero delle Politiche Agricole aveva chiesto subito di correggerlo. Adesso la Fipe ha fatto sapere che in GU è stato pubblicato l’avviso di rettifica che va a modificare l’articolo 58, comma 2 del DL n. 104/2020. Grazie a questa modifica potranno accedere al Fondo Ristorazione, senza limiti inerenti alla data di costituzione, tutte le attività di ristorazione, mense e catering continuativo su base contrattuale che, nel periodo fra marzo e giugno 2020, abbiano subito un calo medio del fatturato di almeno il 25% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Anche la Fipe aveva segnalato subito l’errore al Governo: in pratica venivano escluse dal bonus la maggior parte delle attività del settore ristorazione. Viene da chiedersi come mai un errore simile sia stato immediatamente corretto, mentre l’analogo errore che escludeva dal bonus di 600 euro le Partite Iva iscritte a due casse previdenziali sia stato corretto con mesi di ritardo (e i promessi 600 euro di marzo a cui avevano diritto e da cui erano state ingiustamente escluse, ancora non sono arrivati).