“Non c’è alcun via libera dal Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura”: questo quanto replicato dallo stesso CTS sui ristoranti riaperti la sera in zona gialla (che attualmente prevede la chiusura di tutti i locali di somministrazione di bevande e alimenti alle 18): una notizia riportata dai principali quotidiani nazionali, che gli scienziati stanno smentendo con forza.
“Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”, aggiungono.
Le ipotesi parlavano della riapertura a pranzo in zona arancione, oltreché della possibilità di servire la cena per i ristoranti in zona gialla, a partire dal 5 marzo, data in cui scade il Dpcm attualmente in vigore.
“È arrivato finalmente il parere favorevole del Comitato Tecnico Scientifico e speriamo che si possa partire al più presto”: aveva già commentato, il presidente della Regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti, “Lo avevamo chiesto più volte in Conferenza delle Regioni e siamo soddisfatti. Auspichiamo quindi che arrivi subito il via libera anche da parte del Governo perché permettere alle nostre attività di lavorare in sicurezza deve essere, insieme alla lotta al virus, una priorità assoluta per il Paese”.
Nulla di fatto, però, stando alla smentita ufficiale del Comitato Tecnico Scientifico. Intanto le associazioni di categoria caldeggiano, invece, per l’estensione degli orari di apertura ai ristoranti: “Ci auguriamo che il Governo che si sta costituendo in questi giorni – commenta Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe Confcommercio – provveda nel più breve tempo possibile all’emanazione di un nuovo Dpcm per consentire di aprire a cena fino alle 22 in fascia gialla e durante le ore diurne in fascia arancione a chi ha spazi con tavoli. Sarà un banco di prova importante per dimostrare da parte del nostro settore maturità e rispetto delle regole e chiediamo alle forze dell’ordine e alle amministrazioni comunali di darci una mano con i controlli in questa direzione”.