Ieri sera in tutta Italia ristoranti e pub hanno organizzato un flash mob con serrande alzate e luci accese per protestare contro le riaperture tardive volute dal Governo in corso di emergenza Coronavirus. Un po’ dappertutto le organizzazioni locali dei ristoratori si sono attivate, ma a Palermo in molte piazze in Carabinieri hanno interrotto la manifestazione.
Il flash mob “Risorgiamo Italia” ha coinvolto numero ristoratori in ogni parte della penisola: hanno acceso simbolicamente alle ore 21 del 28 aprile le insegne dei locali ancora chiusi a causa del lockdown per protestare contro il rinvio della totale apertura delle attività di ristorazione a partire dal 1 giugno.
Tuttavia il flash mob ha avuto risvolti diversi a seconda del luogo dove si svolgeva. Per esempio i seimila ristoratori della Toscana che hanno aderito all’iniziativa hanno consegnato simbolicamente le chiavi dei loro ristoranti ai sindaci.
In Liguria, invece, il Consorzio della Focaccia di Recco ha aderito al flashmob Gourmet indetto dal Gambero Rosso. Il messaggio era chiaro: il Consorzio ha voluto dimostrare che rispettando i protocolli di sicurezza, loro stanno attivandosi per poter tornare a lavorare il prima possibile.
Le cose sono andate un po’ diversamente a Palermo. Qui, alle ore 21 di ieri sera, più di 300 ristoranti hanno alzato le saracinesche e acceso le luci delle insegne. Tuttavia in alcune piazze sono arrivati i Carabinieri e hanno interrotto l’iniziativa: “Potevano evitare”.