Chiude per sempre a Milano il ristorante Saigon, in via Arcihmede. Nonostante la promozione turistica della città voglia – giustamente – raccontare di una città in ripresa dopo i tragici mesi che hanno messo in ginocchio la sanità e l’economia lombarda, sono evidenti le difficoltà che il capoluogo sta affrontando in questo momento.
Negozi che non riescono più ad alzare le serrande dopo il lockdown, locali blasonati che non possono far quadrare i conti con le nuove normative sul distanziamento sociale (ricordate il Talea?) e ristoranti – anche popolarissimi – che si arrendono. Così, ad annunciare la chiusura del Saigon, è l’imprenditore della ristorazione Luca Guelfi, con un lungo post su Facebook in cui spiega che “Milano non è più Milano” e che “probabilmente prima di rivederla come era, passerà un po’ di tempo. Troppo per riuscire a stare in piedi”.
Il locale era parte della Luca Guelfi Company, che conta una serie di locali super cool molto milanesi, oltre a qualche locale di mare sulle spiagge sarde.
Così, dice Guelfi, il gruppo “ha deciso di chiudere per sempre il locale che amo di più”, “il ristorante più bello di Milano, almeno, così dicono in tanti”. Un luogo dove – racconta Guelfi nel suo post – “Si mangiava da Dio, l’atmosfera elegante ma non respingente, i profumi, le candele.. la musica!!Entrandoci….… era un viaggio. New York, Hong Kong, Los Angeles. Ti sentivi in qualsiasi parte del Mondo .Il pubblico era internazionale, stranieri di passaggio a Milano per business o per turismo. La maggior parte dei clienti erano a Milano per l’industria della moda. Pochi Italiani, ma quelli con gran gusto. Era la mia cucina preferita”.
Ma la situazione contingente impone scelte imprenditoriali anche dolorose e, ammette Guelfi, “è il locale fra tutti, che in una situazione così difficile, non sarebbe riuscito ad andare avanti”. Dunque annuncia l’arrivederci al ristorante di via Archimede, promettendo però che un giorno ristornerà.