La denuncia arriva dal deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che ha pubblicato lo screenshot di una conversazione di lavoro avvenuta fra un candidato e il titolare di un ristorante. Ebbene: Borrelli parla di un “nuovo caso di tentato sfruttamento del lavoro” visto che, alla fine dei conti, la paga offerta era di 3 euro l’ora.
L’offerta di lavoro che indigna il web
Secondo quanto riferito, l’annuncio di lavoro in questione proviene da un famoso ristorante giapponese di Napoli. L’offerta è la seguente:
- lavoro 10 ore al giorno, con orario 11-15 e 18-24 (giornata intera, non due turni)
- lavoro 6 giorni su 7
- paga di 750 euro al mese (il che vuol dire poco più di 3 euro l’ora)
Questo lo screenshot della conversazione fra il candidato che si è presentato per il posto di lavoro e il titolare del ristorante, così come pubblicati dal deputato Borrelli:
https://www.facebook.com/francescoemilio.borrelli/posts/pfbid028J8rtep2dGCc9VXPt6fJioQ5GfdTqjBz7BdFGGWeZb5QZMG4nX4aAnZsDtYeNvtl
Il deputato ha poi commentato il fatto sui suoi profili social. Come prima cosa ha chiesto che fosse messa fine a queste proposte di lavoro “assurde e sottopagate”. Secondo Borrelli, troppi titolari di attività commerciali prima propongono “paghe da fame”, salvo poi lamentarsi subito dopo perché non riescono a trovare personale.
Per Borrelli è ora di porre fine a quella che chiama la “giungla dello sfruttamento”: bisogna fermarla ad ogni costo in quanto, se si andrà avanti così, i giovani non riusciranno a costruirsi un lavoro.
Il deputato si è poi chiesto come si possa pensare di vivere lavorando 10 ore al giorno, 6 giorni su 7, per soli 750 euro, una cifra che, allo stato attuale delle cose, non permette più nemmeno di pagare l’affitto, le utenze o la spesa.
Alla luce di tutti questi fatti e considerazioni ecco che il deputato chiede che venga messa in atto una lotta seria contro lo sfruttamento lavorativo altrimenti il rischio è che, ad aumentare, sarà solamente la povertà.
Alla luce di tale vicenda, la narrazione secondo la quale la ristorazione non trova personale, sarebbe più che altro collegata a problemi relativi a paghe e orari non consoni. Questo, almeno, secondo chi cerca lavoro. Perché le motivazioni addotte da chi sta dall’altra parte della barricata, spesso, sono molto diverse. Per esempio Arrigo Cipriani sosteneva di non riuscire a trovare personale per l’Harry’s Bar in quanto l’Italia era una “Repubblica fondata sulle ferie”.
Per Filippo La Mantia, invece, la carenza di personale derivava dal “ricambio generazionale”. Ma non tutti la pensano così. Giancarlo Perbellini, infatti, andando contro corrente, aveva sostenuto che per ovviare al problema della mancanza di personale, bisognasse porre un freno allo sfruttamento e aumentare gli stipendi del 40%.