L’inchiesta portata avanti dalla Dda di Torino e dal nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri ha permesso di scoprire che la ‘Ndrangheta si era infiltrata nella gestione sia del ristorante del carcere di Torino che nel bar del Palagiustizia. Al momento, a seguito di questa operazione antimafia, si registrano quattro arresti, ma l’indagine va avanti.
La ‘Ndrangheta si infiltra nel ristorante del carcere di Torino e nel bar del Palagiustizia
In queste ultime ore a Torino si è svolta un’imponente operazione antimafia che ha portato ad arresti a Torino, a Trofarello (in provincia di Torino), ad Albenga (in provincia di Savona) e a Laigueglia (in provincia di Savona). Al momento il gip ha disposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per quattro persone coinvolte in questa indagine. I reati contestati sono quelli di:
- associazione a delinquere di stampo mafioso
- estorsione
- usura
- trasferimento fraudolento di beni
- organizzazione del gioco d’azzardo
Inoltre al centro dell’inchiesta ci è finita anche la possibile infiltrazione nella cooperativa sociale Liberamensa, quella fondata a Torino nel 2016 e che venne messa in liquidazione nel 2020: era quella che trovava impiego ai carcerati nel settore della ristorazione e che aveva, per l’appunto, ottenuto l’appalto per la gestione del ristorante che si trova all’interno del carcere Lo Russo e Cutugno e del bar che si trova dentro al Palazzo di Giustizia di Torino.
I pm dell’inchiesta sono Paolo Toso e Francesco Pelosi. Al momento si sa che ad Albenga, in Liguria, è stato arrestato Rocco Pronesti, 72 anni: per le forze dell’ordine è uno dei membri storici della ‘Ndrangheta in Piemonte e da tempo collegato a esponenti di rilievo della criminalità organizzata, come Mario Ursini, Placido Barresi e Domenico Belfiore.
Pronesti ha dei trascorsi con la Giustizia: in passato, infatti, era già stato arrestato per diversi reati relativi al traffico di armi e di stupefacenti, ma fino a questo momento non era mai stato condannato del reato di associazione mafiosa.
Arrestato anche Rocco Cambrea, 62 anni: l’uomo si trovava in vacanza a Laigueglia. Anche lui aveva dei trascorsi con la Giustizia: circa trenta anni fa, infatti, era rimasto coinvolto nell’operazione ‘Cartaginè, savo poi tornare nel bar di via Postumia dove da poco, esattamente come tanti anni fa, aveva subito aperto una bisca clandestina.
Secondo quanto trapelato dall’accqua, sia Pronesti che Cambrea si sarebbero resi colpevoli del reato di usura ed estorsione a carico di diversi giocatori, aiutati dalle altre due persone arrestate, Saverio Giorgitto di 54 anni e Crescenzo D’Alterio di 48 anni.
Non è certo la prima volta che Torino ha a che fare con la ‘Ndrangheta: l’anno scorso il nipote di un bossa aveva minacciato e sequestrato i proprietari di un ristorante del capoluogo piemontese.