Sovente si usa l’espressione “tempesta perfetta” per riferirsi a contesti che, a un’analisi più attenta, svelano un giudizio frettoloso e spiccatamente pessimista. Nella fattispecie della filiera del riso, tuttavia, è difficile astenersi dall’utilizzarla: la produzione nazionale si è trovata a dover fare i conti con il cappio della siccità – che ha addirittura spinto molti produttori ad abbandonare la coltura -, maltempo e nubifragi e, ultimo ma certo non per importanza, con i rincari al costo dell’energia e del gasolio, che stanno devastando i bilanci già ballerini di diverse aziende agricole. Il via libera della raccolta del riso, dunque, arriva quest’anno in un contesto decisamente amaro – con l’analisi redatta dalla Coldiretti per l’occasione che indica un crollo di oltre il 30% della produzione nazionale.
Segnaliamo, infine, la recente approvazione al decreto del Mipaaf che di fatto stanzia 15 milioni di euro, fino a esaurimento, per i risicoltori italiani: basterà questa boccata d’ossigeno a sollevare le sorti di una stagione produttiva altrimenti da dimenticare?