Riso: in Kenya gli uccelli distruggono i raccolti, il governo ne approva l’uccisione

In Kenya gli ambientalisti si scagliano contro il governo: il ministero dell'Agricoltura ha approvato l'uccisione degli uccelli che stanno distruggendo i raccolti di riso.

Riso: in Kenya gli uccelli distruggono i raccolti, il governo ne approva l’uccisione

In Kenya gli ambientalisti sono inferociti contro il governo. Il ministero dell’Agricoltura, infatti, ha dato la sua approvazione all’uccisione dei quelea, uccelli “invasivi” che stanno distruggendo i raccolti di riso. Si parla di milioni di volatili uccisi, con il ministero che si giustifica sostenendo che gli uccelli abbiano devastato ettari di raccolti e che il pesticida usato contro di loro sia sicuro. Ma gli ambientalisti sono di avviso contrario: prima di ricorrere allo sterminio di questi animali, bisognerebbe provare altri metodi di controllo.

Il riso del Kenya ha un problema con gli uccelli quelea

kenya

In Kenya il riso è pian piano diventato il terzo cereale maggiormente prodotto, preceduto solo da mais e frumento. Anzi: il 70% della terra pare che sia coltivata a riso. Solo che di recente gli uccelli migratori quelea hanno letteralmente invaso i campi, mettendo a serio rischio il raccolto. Questo perché un singolo uccello quelea può mangiare fino a 10 grammi di cereali al giorno.

Così il governo non ha trovato niente di meglio da fare che spruzzare pesticidi sui campi per uccidere i volatili. Secondo Collin Marangu, direttore dei servizi di protezione delle colture del Kenya, in altre quattro regioni dove gli uccelli si sono comportati in tal modo, agendo con questo sistema ecco che i volatili sono stati sradicati.

Marangu ha spiegato che i pesticidi vengono irrorati solo dove si trovano gli uccelli. Inoltre li usano solo di notte, quando in giro non ci sono api. In pratica durante la notte, quando le api non sono attive, ecco che passano con i droni in modo da posizione la sostanza chimica dove serve.

Ok, probabilmente anche voi a questo punto vi starete chiedendo cosa succede poi al levar del sole, quando le api tornano attive: i residui dei pesticidi magicamente scompaiono? Sono come vampiri che evaporano con la luce solare?

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Ma non sono queste le domande che si pongono sia il ministero che gli agricoltori: a loro l’unica cosa che interessa è che quegli uccelli spariscano. Kennedy Sinogo, un coltivatore di riso della zona di Kisumu, ha spiegato che più di 120 ettari della sua fattoria sono stati distrutti. Tutti gli sforzi fatti dalla sua famiglia per tenere lontani gli animali sono stati vani e solo l’irrorazione con il pesticida in questione sembra che stia risolvendo la situazione.

Per Sinogo non ci sono dubbi: gli uccelli devono essere uccisi perché ce ne sono troppi, si riproducono troppo velocemente. E sottolinea che gli agricoltori del Kenya stanno passando momenti difficili (la siccità non sta aiutando di certo) e che la sua famiglia finora è stata costretta ad accamparsi nei campi per cercare di proteggere il riso.

Ovviamente gli ambientalisti non la pensano così. E non solo loro: Raphael Kapiyo, docente presso la Maseno University, ha fatto notare che questo uso massiccio dei pesticidi sta contaminando l’ambiente.

Per Kapiyo bisognerebbe usare sistemi che spaventino gli uccelli (magari sfruttando rumori forti), senza ucciderli ed evitando di usare sostanze chimiche.

[Crediti Foto | Chris Eason, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons]