Ancora un richiamo pubblicato sul sito Salute.gov dopo quelli relativi all’Hamburger di bovino razza chianina di Lidl Italia, al Wasabi peas coated di Golden Turtle e alla Carne alla tartara di Fiorani: è stato richiamato dal commercio e dagli scaffali dei supermercati, infatti, un lotto del Riso Carnaroli di Carosio a causa di un rischio chimico. Sul sito la data di pubblicazione dell’allerta è quella del 6 ottobre 2023, mentre sull’avviso di richiamo vero e proprio la data effettiva dei controlli risale al 29 settembre 2023.
Riso Carnaroli di Carosio: richiamo per cadmio
La denominazione di vendita esatta del prodotto interessato dal richiamo è Riso carnaroli, il marchio del prodotto è Carosio, mentre il nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è Lidl Italia s.r.l. Sull’avviso di richiamo non è indicato il marchio di identificazione dello stabilimento o del produttore, mentre il nome del produttore è Curti S.r.l., quello con la sede dello stabilimento in viale Stazione 113 a Valle Lomellina, in provincia di Pavia, in Lombardia.
Il numero del lotto di produzione coinvolto nel richiamo coincide con tutti i pacchi che hanno come data di scadenza o come termine minimo di conservazione la data 11 febbraio 2025 (sulla confezione troverete scritta la sigla L 11/02/2025). Il codice a barre del prodotto è 20505318. L’unità di vendita è rappresentata dalla confezione da 1 kg.
Il motivo del richiamo è un rischio chimico. Più precisamente è stata rilevata la presenza di cadmio che supera i limiti consentiti dalla legge.
Nelle avvertenze si avvisano i consumatori che il prodotto contraddistinto da tale lotto non è idoneo al consumo. Pertanto i consumatori che avessero già acquistato il numero di lotto sopra indicato del prodotto in questione sono pregati di non consumarlo se già presente in casa, bensì di riportarlo presso il punto vendita dove è stato acquistato in modo che sia possibile procedere con il previsto rimborso.
L’intossicazione da cadmio, un metallo argenteo e malleabile, può avvenire di solito a causa di ingestione di acqua e cibo contaminati, per il fumo delle sigarette o per l’inalazione di polvere e fumi. La maggior parte delle intossicazioni da cadmio, però, avviene per ingestione di alimenti contaminati in quanto questo metallo penetra negli alimenti tramite i terreni agricoli e le fonti d’acqua contaminati.
L’intossicazione acuta da cadmio provoca come sintomi:
- nausea
- vomito
- diarrea
- dolore addominale
- crampi muscolari
- danni epatici
- insufficienza renale
L’esposizione cronica al cadmio provoca come sintomi:
- insufficienza renale
- ipertensione
- malattie cardiovascolari
- osteoporosi
- tumori polmonari
Se siete interessati ad altri richiami per rischio chimico, ecco che di recente sono stati anche ritirati dal commercio alcuni lotti dei Fagioli secchi Black eye di Ali Baba, dell’Uvetta sultanina di Eurospin Italia e della Patata novella Selenella.