Per sopravvivere ai rigori del caro bollette occorre reinventarsi, reimmaginarsi, snellirsi: mentre in quel d’Oltremanica continua a imperversare la crisi del settore dell’ospitalità, innescata da una tempesta perfetta tra caro bollette, inflazione galoppante e conseguente restringimento del potere di acquisto dei clienti, i singoli locali fanno del loro meglio per navigare le acque difficili nella speranza di arrivare a lidi migliori. È questo (anche) il caso dell’Hydes Bar Norton, un pub situato nella cittadina di Stockton-on-Tees, che ha recentemente annunciato di avere installato dei contatori di gettoni per l’utilizzo delle stufe esterne.
L’idea è semplice – immaginatevi un po’ un mix tra un jukebox, un contatore di un taxi e una stufa da esterno che, nei mesi più freddi dell’anno, rende tollerabile passare spicchi più o meno estesi della serata fuori dalle mura del pub. La tariffa è di una sterlina per trenta minuti di permanenza.
L’ultima frontiera della lotta al caro bollette
Al di là di ogni giudizio, è bene notare che quello del caro bollette è uno tsunami che non risparmia nessuno. Tra le vittime più “illustri” e recenti segnaliamo, ad esempio, un locale londinese a marchio BrewDog (l’ennesimo, a dire il vero); il che rende spontanea una domanda: se nemmeno le spalle ovviamente larghe di uno dei birrifici più importati d’Oltremanica sembrano riuscire a sopportare il peso della crisi energetica, che opzioni può avere un pub dalla portata decisamente più modesta?
Una sterlina per mezz’ora di riscaldamento esterno, dicevamo. L’annuncio della novità è stato affidato direttamente alla vetrina di Facebook, in cui il pub spiegava ai suoi clienti che le spese per l’energia erano lievitate fino a due volte e mezzo quelle dell’anno scorso e spiegava che l’unica altra strada possibile era “un aumento generalizzato dei prezzi delle bevande”.
Stuck between a rock and a hard place, direbbero gli amici inglesi: un bivio dove ogni strada promette difficoltà. Quello del riscaldamento a gettoni, in altre parole, pareva come il male minore in una scelta necessaria per combattere i fuochi del caro bollette. “Come molti locali di ospitalità, i nostri costi operativi sono aumentati notevolmente negli ultimi 18 mesi” ha scritto il pub nel sopracitato post su Facebook. “Nonostante il pub sia quasi vuoto e riscaldato all’interno, durante le ore diurne tranquille abbiamo avuto persone che chiedevano di accendere le stufe esterne. I costi di gestione di queste, in un mese medio, supererebbero le 1.000 sterline, un costo che non possiamo sostenere”.