Rimpianti, rimorsi, occasioni perdute.
Treni sfrecciati davanti al nostro naso che non abbiamo preso, scelte fatte, o meglio il più delle volte non fatte, a cui spesso ripensiamo.
Anche quando l’argomento è il cibo, visto che siete su Dissapore.
Per esempio, la vostra editor, qui, ha la sua bella dose di rimpianti gastronomici. Eccone alcuni:
— Ho risposto in modo più che tiepido alla chiamata di Masterchef, preoccupata dal pensiero di stare due mesi lontana da casa, mandando logicamente tutto in fumo.
I 10 ristoranti che ci hanno cambiato la vita.
— Per ragioni anagrafiche non ho mai mangiato al Trigabolo: il mitologico ristorante di Giacinto Rossetti ad Argenta, nella nebbia della bassa ferrarese, che ha chiuso le porte vent’anni fa.
Immaginate una brigata guidata dallo chef Igles Corelli (geniale anche alla Locanda della Tamerice, oggi al ristorane Atman di Villa Rospigliosi) e composta da Bruno Barbieri (cui Masterchef ha regalato il meritato successo), Marcello Leoni, Italo Bassi, Mauro Gualandi.
— Soprattutto, rimpiango di non aver mai scritto il libro che sognavo sull’accoppiata “cibo-Torino”, la mia città, con il risultato che nel frattempo sono usciti vagonate di tomi sull’argomento, tanto da inflazionarlo, mentre la sottoscritta è rimasta al palo (per ora).
— Ma la lista dei rimpianti culinari è molto più lunga: quante volte ho pensato di aprire una torteria, una tisaneria, un ristorante o un laboratorio artigianale di dolci, rinunciandovi poi al pensiero di adempimenti e pastoie burocratiche, uniti al rischio d’impresa sempre dietro l’angolo?
— Anche io, poi, avrei tanto voluto essere una youtuber capace di far convergere sulle mie farinate milioni di visualizzazioni.
Ecco, i miei principali rimpianti per le occasioni non colte ve li ho svelati.
Adesso è il vostro turno di dire cosa rimpiangete di non aver fatto, in modo aperto e sincero, compresi i piccoli fallimenti.
Anche perché… siete proprio sicuri di essere fuori tempo massimo?