Forse a Rimini si sono resi conto che il Bonus vacanze non è proprio la soluzione ideale per aiutare gli hotel (nel mese di giugno solo il 40% ha riaperto secondo un’indagine di Federalberghi) in crisi a causa dell’emergenza sanitaria. Così, nella città emiliana, si è giunti a un accordo tra l’industria alberghiera e Marr, gruppo leader nella distribuzione: il bonus vacanze potrà essere scambiato con prodotti alimentari.
“Il bonus vacanze – spiegano PA e Marr – presenta, in alcuni casi, delle difficoltà di accettazione avendo la caratteristica di rendere disponibile la liquidità finanziaria solo in una fase successiva”. Ecco che arriva la soluzione, dunque, la possibilità di procedere al cambio.
“L’obiettivo principale di questa iniziativa è mettere tutti gli operatori contemplati dalla normativa, quindi le strutture turistiche ricettive, nella condizione di disporre immediatamente del beneficio finanziario derivante dal Bonus Vacanze favorendo perciò la miglior risposta alla gestione e conseguentemente allo sviluppo del turismo del territorio. Su questo obiettivo, che ha visto subito convergere le attenzioni di PA e di MARR, in risposta alle necessità del territorio riminese, è stato predisposto un apposito programma operativo e gestionale”, continuano i due pionieri dell’iniziativa.
Come funziona? In sostanza l’operatore turistico che acquisisce il credito d’imposta tramite il Bonus Vacanze trasferitogli dal proprio cliente, può immediatamente e totalmente monetizzarlo utilizzandolo come forma di pagamento per le fatture relative alle forniture di prodotti (alimentari e non) acquistati dal Gruppo MARR.
Fonte: [Corriere Romagna]