Si è sentito in dovere di scusarsi con il suo Duce, il cameriere del ristorante “La tana marina” di Rimini, reo di aver preso l’ordinazione di una famiglia di colore.
L’incresciosa vicenda che sarebbe avvenuta nel locale è stata denunciata (dai carabinieri e sui social), dalla cliente vittima della discriminazione, che è anche protagonista di un video in cui spiega – come se fosse ancora necessario, nel 2020 – ai gestori del locale che gli insulti razzisti sono un reato. Per dovere di cronaca, nel video si vede un rappresentante del locale scusarsi e dire che toglierà l’immagine del Duce.
“Domenica 16 agosto ci trovavamo a Rimini e dopo una giornata al mare per festeggiare il compleanno di mia figlia Anna abbiamo deciso di concludere la serata mangiandoci una pizza e un dolce in un ristorante adiacente all hotel in cui alloggiavamo”, scrive la donna su Facebook. “Dopo esserci accomodati ,il cameriere arriva per prendere le ordinazioni e dopo aver scritto tutto si gira verso un quadro di Mussolini appeso alla parete e in modo frustrato facendo il saluto romano dice testuali parole “Scusa Benito” e si allontana a testa bassa farfugliando altre cose della quale sentiamo solo “STI NE**I”.
Ma non basta il santino del Duce nel locale a cui fare le scuse e magari accendere un cero: il cameriere, sollecitato dalla donna, pare abbia orgogliosamente ribadito il concetto. “Dopo l’affermazione ritorna in sala per prendere altre comande e decido di chiedere se quello che avevo sentito era vero e lui conferma… da li il rosso della rabbia e dell’umiliazione , davanti ai miei nipoti e i miei figli quest’uomo ha deciso di rimarcare il fatto che servire dei neri fosse una cosa degradante per il suo ristorante…”.
Il ristorante, nel frattempo, prova a dire la sua, spiegando che non si trattava di un poster di Mussolini, ma “solo” di una teca con delle bottiglie – souvenir, che ora sono state tolte. “Non so nemmeno come si faccia un saluto romano”, dice candidamente una delle dipendenti del ristorante, tentando di parlare a sua discolpa. “Nessun saluto romano, accogliamo tutti: anche i cani”, ribadiscono, giusto per non sembrare razzisti. Chissà se ora, così come è stato per l'”Osteria degli Archibugi” di Exilles, protagonista di un presunto episodio di apologia di fascismo giusto qualche giorno fa, arriverà il momento di un moto di solidarietà da parte dei cittadini.
[Fonte: La Repubblica]