Sta facendo discutere il fatto che Rimini ha revocato il divieto di balneazione scattato a causa dell‘acqua contaminata da E. coli: in 24 ore magicamente l’acqua è tornata salubre. E un bagnino l’ha bevuta per dimostrare che non è più pericolosa (ma senza considerare, probabilmente, che in India c’è stato un precedente che non è finito proprio benissimo).
Questa storia inizia il 28 luglio quando l’Arpae, l’Agenzia prevenzione ambiente/energia dell’Emilia-Romagna, impone un divieto temporaneo di balneazione in 28 aree della riviera, fra cui anche Rimini, Cervia e Bellaria.
Questo perché, a seguito degli esami di routine fatti martedì 26 luglio, ecco che nell’acqua di mare erano stati rilevati livelli superiori a quelli consentiti di Escherichia coli ed Enterococchi intestinali. Il problema è che l’E. coli non si limita a provocare solo vomito e diarrea, ma alcuni ceppi possono causare patologie più gravi come la sindrome emolitico uremica.
Ecco dunque che è scattato così il divieto di balneazione a causa della contaminazione fecale delle acque, il tutto in piena stagione turistica. Nel frattempo, però, il comune di Rimini aveva richiesto, nello stesso giorno dei campionamenti dell’Arpae, un’analisi delle acque costiere anche da parte di un laboratorio autonomo. Curiosamente, questo laboratorio aveva emesso un verdetto diametralmente opposto a quello dell’Arpae: il mare di Rimini era a posto.
Ecco spiegato perché, nel giro di sole 24 ore, miracolosamente le acque della Riviera sono tornate balneabili, con livelli di E. coli rientrati nella norma. Qualcuno sostiene che i dati del 26 luglio potrebbero essere stati falsati dal caldo e dalla siccità, ma a ben vedere il 28 e 29 luglio faceva ancora più caldo. Qualcuno ha parlato anche di possibili sversamenti, ma da quatto mesi gli impianti sono fermi e non c’è stato nessun sversamento in mare.
Ed ecco che in questa situazione un po’ confusa (ma non unica: anche a Marotta-Mondolfo c’è stato un caso similare, ma con la Salmonella nelle acque potabili) arriva Gabriele Pagliarano, un bagnino e operatore balneare di Rimini che, provocatoriamente ha bevuto dell’acqua di mare per dimostrare a tutti che era sicura. Anche lui si è chiesto come sia stato possibile che in un paio di giorni le analisi dell’Arpae abbiano dati risultati opposti, il tutto danneggiando il settore del turismo. E così ha bevuto l’acqua di mare, scherzando sul fatto che era solo un po’ salata.
Rimane da chiedersi se si sia ispirato per il suo gesto a quel politico dell’India che ha deciso di dimostrare che l’acqua del fiume sacro della sua zona era salubre bevendone un po’. Risultato? Due giorni dopo è finito ricoverato in ospedale a causa di un’infezione provocata proprio da quell’acqua così “sana”. Speriamo che al nostro bagnino vada meglio.